Nell’ articolato panorama dei database nosql riveste un certo interesse Redis. Questo database ancora immaturo per gli aspetti di scalabilità e di alta affidabilità è sicuramente interessante per le prestazioni.
Redis, generalmente indicato come respository chiave/valore, è in realtà in grado di gestire 5 tipi di dato differente ognuno adatto ad ottimizzare le prestazioni di specifiche operazioni. Redis fa infatti della velocità il suo punto di forza.
In Redis possono essere immagazzinati:
stringhe
hash
liste
set
sorted set
Redis dispone anche della possibilità di scrivere delle stored procedure in LUA.
Questo database lavora mantenendo tutti i dati in memoria ma al tempo stesso è in grado di garantire la persistenza dei dati attraverso due meccanismi, entrambi disattivabili:
il salvataggio periodico del dataset su disco triggerabile sia su base temporale sia sulla base del numero di modifiche
la produzione di log delle modifiche
Redis dispone inoltre di un sistema di replica che permette di generare copie di un repository a caldo. Ci sono poi altri tool legati alla clusterizzazione ma che al momento attuale non sono in verisone stabile.
Per un’istallazione di test la via più comoda è come sempre ricorrere ai pacchetti della propria distribuzione:
aptitude install redis-server
Su debian è opportuno ricorrere ai pacchetti di backport visto che come tutti i sistemi nosql, Redis è un prodotto piuttosto giovane e ci sono spessp importanti fix nelle nuove versioni.
Sul manuale del prodotto sono riportate due considerazioni di cui è meglio tener conto:
è bene che il server disponga di molto swap perché in alcune situazioni Redis arriva anche a raddoppiare l’uso della memoria e nel caso questa finisca il kernel va in protezione ed uccide il processo.
Redis ha problemi con l’uso standard di Linux della memoria virtuale; viene quindi consigliato di impostare ad uno vm.overcommit_memory
Redis può essere fatto lavorare in una modalità analoga a quella di una cache impnendogli di sovrascrivere i TTl degli oggetti se si presenta la necessità di liberare memoria.
Con il pacchetto viene istallato anche un client
redis-benchmark
redis-cli
Il primo permette una prima verifica del funzionamento del sistema e da un’idea delle prestazioni del sistema. Il secondo è un client che permette di interrogarlo.
Ovviamente l’accesso più naturale ad un sistema di questo tipo sono le librerie di qualche linguaggio.
Ad ogni modo una volta dentro si possono ottenere informazioni sullo stato del daemon con il comando info:
$>redis-cli
redis 127.0.0.1:6379> info
oppure si possono gestire i dati con i molti comandi possibili:
redis 127.0.0.1:6379> set nome:pippo ‘{“città”: topolinia, “razza”: cane}’
redis 127.0.0.1:6379> get nome:pippo
get e set sono alcuni dei comandi relativi alle stringe. Per la gestione di altri tipi di dati ci sono i comandi relativi.